Donne resistenti: storie di partigiane

«Cogli uomini sfilarono le partigiane, in abiti maschili, e qui qualcuno tra la gente cominciò a mormorare “Ah, povera Italia!”, perché queste ragazze avevano delle facce e un’andatura che i cittadini presero tutti a strizzar l’occhio. I comandanti, che su questo punto non si facevano illusioni, alla vigilia della calata avevano dato ordine che le partigiane restassero assolutamente sulle colline, ma quelle li avevano mandati a farsi fottere e s’erano scaraventate in città». I ventitré giorni di Alba, Giuseppe Fenoglio

Morire è sempre stata questione di tempo: orologi memento mori

«Morire è sempre stata questione di tempo», scriveva José Saramago in Cecità. E in effetti, molti oggetti studiati per scandire il tempo sono spesso associati anche al concetto di morte, come a indicarci appunto che il tempo a nostra disposizione non è infinito e che, ogni minuto che passa, ci avvicina inesorabilmente alla fine. Di questi oggetti di misurazione, orologi memento mori, ve ne presento alcuni in questa puntata…

Innamorate della libertà: donne partigiane

L’Anpi parla di 35.000 combattenti partigiane e di 70.000 che fecero parte dei Gruppi di difesa della Donna: 4653 di loro furono arrestate e torturate, oltre 2750 vennero deportate in Germania, 2812 fucilate o impiccate; 1070 caddero in combattimento, 19 vennero, nel dopoguerra, decorate di Medaglia d’oro al valor militare. Le loro storie spesso sono meno conosciute. Eppure ce ne sono, ovunque. SdL ve ne regala qualcuna, per mantenere vivo il ricordo.

Duecentosei bare

“Apre gli occhi e grida. Urla, si dimena, batte la testa. Strilla finché le corde vocali non le si sono sfibrate e dalla sua bocca esce solo un gemito”. Oggi non ci va di scherzare. Oggi vi regaliamo un brivido scuro e forse anche un po’ glam. Quello che a noi ha regalato Roberto Carboni col suo racconto “Duecentosei bare”.

Nove a mezzanotte

Ore 16: Il libro della vita e della morte Lunedì, ore 16:00 Avete presente quelle persone che quando leggete un giornale lanciano rapide occhiate in stile raggi gamma per accaparrarsi qualche notizia? Quelle che quando siete sul treno, o in metro, o su una panchina a godervi un libro, vi ruotano attorno come uno squalo…

Dodici a mezzanotte

Chi lo ha detto che desideriamo tutti un amore eterno? E che una vittoria vuol dire successo? E che il sogno più bello è andare all’altare vestite di bianco. Chi lo ha detto? Luigi Pellini ci porta in un viaggio, scandito dalle ore, dal pranzo alla mezzanotte. E ognuna è peggio dell’altra, se possibile. Oggi…

La croce

Prendi la tua Arroganza e intrecciala. Fanne un robusto cappio. Forte, vigoroso, tale da reggere la Presunzione che ti contraddistingue. E impiccati nel Giardino dei Sentimenti, all’albero della Comprensione, arbusto che in te non è mai riuscito a mettere radici. Notturnia «Aglio?». «Funziona» rispose Strigoia. La voce era tagliente. Un fastidioso ronzio affilatissimo. La femmina…

Sguazeto alla Biasio o del sapore dell’orrore

Che Biagio Cargnio, per gli amici “Biasio”, fosse un cuoco e un salsicciaio eccezionale, nessuno osava metterlo in discussione. E che Biasio fosse anche un fine conoscitore del mondo del commercio è, in egual misura, innegabile. Per lui il potere del denaro e la realizzazione professionale erano strettamente legati alle capacità dello stomaco, e alla…

Atto finale

Guardano tutto, seguono tutto, e giudicano tutto. Non sono i soli. Pure chi dell’arte di edificare non capisce nulla rimane con lo sguardo fisso su di me. Preferiscono guardare me piuttosto che lo spettacolo che hanno ancora sotto gli occhi. «È un lavoro come un altro». Me lo dico tutte le volte in cui la…

Controtempo in rosa

Rose is a rose is a rose is a rose. Lui voleva una rosa rossa, perché a lei piacevano le rose. Ma poi gliene ha comprata una bianca. Perché rosse si regalano alle innamorate, non ai morti. Scese dall’auto e attraversò lentamente la piazza. Lentamente, questo era l’avverbio che avrebbe potuto descrivere quella giornata nel…